Queer Music a cura di David Drago

31 ottobre al Cinema Odeon ore 21

Musica: in anteprima per il Florence Queer Festival il video di “Man on fire”, brano vincitore del premio Amnesty Emergenti 2012

NOVADEAF, UN VIDEOCLIP CONTRO L’OMOFOBIA

In anteprima assoluta per il Florence Queer Festival, il 31 ottobre al cinema Odeon di Firenze verrà proiettato il video del brano che ha vinto lo scorso luglio il Premio Amnesty Emergenti: si tratta di “Man on fire” dei pisani Novadeaf, tratto dall’album “Humoresque” in uscita l’8 ottobre per l’etichetta indipendente DreaminGorilla Records.

Lo scorso 22 Luglio la Presidente di Amnesty International Italia Christine Weise ha consegnato i premi che l’associazione riserva da ormai quindici anni ai brani musicali che sanno meglio interpretare la necessità di rispettare i diritti umani.
I Novadeaf (Pisa), a pochi mesi dalla pubblicazione del loro secondo album si sono aggiudicati il Premio Amnesty Emergenti con il brano “Man On Fire“, incentrato sulla tragica protesta di Alfredo Ormando contro la discriminazione degli omosessuali.

L’album dei Novadeaf “Humoresque” (da intendersi come lo intendevano i compositori Romantici, ovvero come “umorale, soggetto ai moti dell’animo”) è composto da dieci brani che parlano di perdita e ricostruzione, di lotta e di accettazione del fatto che, per andare avanti, è necessario o fare i conti anche con l’inevitabile perdita di ciò che si ama, che si tratti di una persona, un luogo, un legame. Ma, quando elaborata, ogni perdita prelude a una ricostruzione, a un cambiamento che porterà nuove acquisizioni e consapevolezze. Il brano “Man on fire”, vincitore del premio Amnesty Emergenti 2012, è liberamente ispirato alla vera storia di Alfredo Ormando, lo scrittore siciliano che nel 1998, in segno di protesta contro l’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti degli omosessuali, si dette fuoco in piazza San Pietro.

Per realizzare il video di “Man on fire”, i Novadeaf si sono affidati al regista Giuseppe La Rosa.
I Novadeaf sono: Federico Russo (voce, chitarra acustica, tastiera), Luca Guidi (chitarre, pianoforte, tastiere), Lorenzo Marianelli (Chitarre, soundscapes), Ernesto Fontanella (batteria, percussioni), Fabrizio Balest (basso elettrico, contrabbaso)


IL FLORENCE QUEER FESTIVAL IN MUSICA
Per il suo decimo compleanno il Florence Queer Festival apre ancora più decisamente alla musica indipendente italiana con tre eventi d’eccezione.
Il 31 ottobre al cinema Odeon l’anteprima assoluta del video dei Novadeaf contro l’omofobia, dal brano “Man on fire” tratto dall’album “Humoresque”, brano ispirato ad Alfredo Ormando e vincitore del premio Amnesty Emergenti 2012.
Il 1 novembre al Viper il concerto di Fabio Cinti che, con i The Half Of Mary in apertura, presenta il suo nuovo album “Il minuto secondo”.
Il 4 novembre al NoF Gallery il concerto dei Rio Mezzanino per l’anteprima del loro nuovo disco “Love is a radio”, in uscita proprio nei giorni del festival.
La rassegna musicale, curata da David Drago, conduttore a Radio insieme del programma “L’Ora del Dragone” e redattore della rivista musicale on line Shiver, è sottesa da una filosofia che lo stesso curatore spiega così: “L’apertura alla musica indie è un evento importante per due motivi, che si intrecciano. Cos’è la musica indipendente italiana? E’ la musica italiana vera, quella promossa da etichette indipendenti fuori dal mainstream, e quindi dalle regole di un mercato discografico asfittico, poco creativo e troppo rigido. La musica indipendente è la musica che ritrae il nostro Paese dal vivo, e meriterebbe di varcarne i confini. Data l’indipendenza e la libertà maggiore che contraddistingue questa musica rispetto ai prodotti mainstream, naturalmente con qualche eccezione, i testi assumono un’importanza fondamentale anche in senso sociale. Questa musica, priva di etichette, canta anche l’amore tra persone dello stesso sesso, e lo canta per quello che è: naturale, e normale.
Significa molto: come per il cinema, se gli stimoli culturali fossero e fossero stati privi di ogni pregiudizio, rappresentando ogni forma d’amore e sentimento senza preconcetti, pesanti clichè e insopportabili tabù, l’identificazione con i modelli culturali sarebbe stata e forse potrà essere per le
nuove generazioni molto più semplice e lineare: cinema e musica, fornendo finalmente esempi di amore tra persone dello stesso sesso senza insostenibili zavorre di obbligata diversità, favoriscono una identificazione senza più traumi. Se due principi azzurri si amassero nelle favole, nessuno avrebbe bisogno di identificarsi con la principessa. Se l’amore tra due donne o due uomini fosse stato e verrà rappresentato in maniera naturale e senza bisogno di alcun alibi, non ci sarebbe stato, e non ci sarà più, alcun bisogno di sentirsi diversi. Se non nella misura in cui ciascun essere umano è
diverso dall’altro”.

David Drago